SCOLACIUM
(ROCCELLETTA DI BORGIA)
Secondo Strabone e Plinio è Menestao, un ulisside già comandante dei guerrieri ateniesi a Troia a fondare l'antica Squillace. Diodoro ne fa menzione a proposito della spedizione ateniese in Sicilia.
Diversi sono i motivi che possono avere indotto gli Ateniesi nel sec. VI a.C. a stabilire un insediamento coloniale nel luogo chiamato Skylletion (forse da scissura). Ne indico alcuni: la centralità nell'ampio golfo con bene in vista i termini di Capo Rizzuto e di Punta Stilo; le opportunità della foce fluviale del Corace (dal geografo arabo Edrisi ritenuto navigabile) per l'allestimento di un porto probabilmente anche come terminal della fluitazione dei legname silano; le caratteristiche di capolinea jonico della strozzatura istimica con il Tirreno; la eguale distanza tra Crotone e Locri e quindi presidio a sud dei crotoniati sino all'avvento di Dionisio il Vecchio, l'aria ventilata salubre. Alcuni di questi fattori erano stati intravisti dai pur prudenti Bruzi che si erano fermati sulle creste collinari contigue.
L'importanza strategica dei sito non sfuggì neppure ai Romani che in più riprese ne assicurarono il ruolo dotandolo di decorose strutture e di servizi modificando, ampliando e arricchendo l'impianto urbano originario soprattutto in età imperiale. La conoscenza dei divenire del modello urbanistico è chiaramente interagente con l'avanzare della storiografia classica della regione. Intanto la riconosciuta ubicazione di alcuni siti pubblici primari (il foro, il teatro, una strada con portici, la necropoli, il tracciato della via sacra) possono già ritenersi preziosi per ricostruirne la trama viaria e - in via più generale - per disegnarne la topografia.
Sinora purtroppo non sono stati ritrovati oggetti in metallo (tranne il grande braccio in bronzo oggi custodito nel Museo Nazionale di Reggio). Quindi non utensili, attrezzi, monete (ma forse non ebbe tanta autonomia da avere una zecca), coropiastica significativa. A parte le depredazioni e le dispersioni sembra che ci si trovi di fronte una città ordinatamente abbandonata dai suoi abitanti trasferitisi altrove per gravi incombenti pericoli.
E' dal 1965 che la Sovraintendenza per le Antichità ha avviato scavi per l'individuazione e lo studio di questo insediamento romano sorto nel 123-122 a.C. e rinvigorito nel 96-98 d.C. sul sito della greca Skyletion.
Da allora, grazie anche alla costituzione dei Parco Archeologico, la ricognizione e la messa a valore sono andati sempre di più sistematizzandosi portando alla luce il teatro, l'area centrale e varie statue e sculture decorative di età imperiale mentre si è andata consolidando la conoscenza dell'impianto dei foro, dell'anfiteatro, della necropoli. Al momento si svolgono ulteriori scavi e lavori di restauro e di adattamento di edifici da destinare a sede dei Museo.
Il teatro è il più evidente monumento finora scoperto. Con i suoi 60 metri di cavea e 1 12 di orchestra e circa 30 gradonate poteva ospitare oltre 31.500 spettatori costituiti dalla guarnigione e della ricca borghesia. Forse in epoca normanna, ma con forti radici e suggestioni bizantine, venne costruita la Basilica di S. Maria della Roccella, vulgo Roccelletta, imponente per la sua grandiosità ed il bellissimo abside trilobato: la sua navata è di m. 70 x 25.
Nei dintorni il castrum medievale e i luoghi cassiodorei (il Vivariense e il Casteliense) fondati appunto da Cassiodoro Senatore, primo ministro di re Goti, vissuto neill'VIII secolo.