Il modulo espositivo ed il racconto che ne scaturisce rivelano dovizia e livelli di esplicitazioni di fede e di valenze estetiche. Mons. Rimedio con stringente dichiarazione così definisce questa compiuta opera: "Il museo è documentazione interessante di memoria, di spiritualità, di arte e di cultura; è una rassegna di quanto più bello ci è stato tramandato".
Nel vestibolo sono esposti messali, paramenti e ritratti di alcuni vescovi.
Nel corridoio spicca un cofanetto in avorio (sec. XII) di fattura arabo-sicula, bracci reliquari di San Giovanni Battista e di Stanto Stefano (sec. XV), uno scrigno in madreperla (sec. XVII), arredi sacri di argentieri napoletani. La statuaria è presente con una Madonna della Grazia (sec. XV) di Domenico Gagini, il gruppo della Vergine e l'Annunziatore. Di rilievo anche la "Pala della Veterana".
Nella sala centrale sono esposti un San Francesco d'Assisi attribuito a Mattia Preti, un'Assunta della scuola di Carlo Maratta e dipinti di Francesco Colelli (1738), noto pittore locale. Da menzionare un drammatico Crocefisso processionale, un San Michele Arcangelo, una grande ed interessante tela del 1854 che rappresenta San Vincenzo e la città.