TIRIOLO
ANTIQUARIUM
Frammento Vascolare Magno-Greco
Al centro dell'istmo di Catanzaro che collegava i due mari, lo Jonio ed il Tirreno, in mezza giornata di cammino, Tiriolo conobbe la frequentazione dell'uomo fin dal Paleolitico superiore. Nella tarda età del ferro il sito divenne sede di un insediamento, dominato da un'aristocrazia consolidatasi a seguito di intensi traffici.
Tra il 356 ed il 346 a.C. nei luoghi dell'antico centro protostorico si impiantò un nucleo osco-brettio che raggiunse alto livello culturale, come attestano i reperti archeologici rinvenuti.
il Senatusconsultum de Bacchanalibus (186 a.C.), ed il successivo intervento delle truppe romane, guidate dal console Lucio Postumio nel 183 a.C., stroncarono la presenza dei Bréttioi. Dopo un hiatus verificatosi tra il II sec. a.C. ed il I sec. d.C., nuovi nuclei, caratterizzati da ville rustiche, si impiantarono nelle località di "S.Janni" e "Santo Donato" lungo le vie della transumanza.
Nel corso del VII-VIII secolo sulla cima del Monte venne costruita, a protezione dei nuclei abitativi (choria) sparsi sul territorio e dei loro possedimenti agricoli posti nelle zone fertili che digradano verso i fiumi Corace ed Amato, una possente fortificazione, con cinta muraria e torri quadrangolari.
Recenti scavi hanno portato alla luce i resti di una monumentale chiesa triabsidata di età normanna, costruita su una preesistente struttura bizantina.
Con la venuta dei Normanni si ebbero i primi infeudamenti ed è probabile che il castrum sia stato trasferito sul colle dove sorge l'attuale centro storico.
Nei primi anni del Trecento Tiriolo entrò a far parte del dominio feudale della famiglia Ruffo, per essere, a seguito della rivolta di Antonio Centelles, aggregata al Demanio Regio. Nel 1481 venne acquistata dai Carafa, Duchi di Nocera, per passare nel 1610 ai Cigala-Doria, famiglia di origine genovese.
La nuova struttura museale, ospitata al piano terra della Casa Comunale, è dotata di un moderno sistema espostitivo (vetrine, monetieri, ecc.), pennellatura didattica, attrezzatura audio-visiva, proiettore diapositive ecc.
In un settore è in esposizione il materiale rinvenuto a Tiriolo e conservato nel Museo Provinciale di Catanzaro, tra cui: lo splendido elmo di bronzo di fattura greca con lavorazione di foglie e tralci, due cavallini di bronzo, alcune statuette fittili, un piede di bronzo, una sottilissima lamina d'argento con rosetta e cavaliere.
Sono esposti anche alcuni reperti già conservati nel Museo di Reggio Calabria: due statuette bronzee raffiguranti Hermes e Selene, situle di bronzo, un elmo di bronzo ecc..
Nelle altre vetrine, suddivise per aree di provenienza, sono esposti numerosi reperti venuti alla luce nel territorio tiriolese: punte di ossidiana, asce levigate, ceramiche di epoca brettia (IV-III secolo a.c.), un elmo italico recente donazione di un cittadino tiriolese, ceramiche d'età bizantina, frammenti di epoca normanna, monete brettie, romane, puniche ecc..
Al piano superiore è la Biblioteca ricca di alcune migliaia di volumi prevalentemente a carattere storico e letterario.
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