SOVERATO
CHIESA SS. ADDOLORATA
Soverato, antica Poliporto, doveva essere un villaggio siculo con un piccolo porto individuato in località S. Nicola e con l'abitato sulla collina ove oggi sorge la torre.
Anche questa testimonianza sicula fu poi sommersa dalla colonizzazione ellenica della costa e Poliporto ne fu interessata entrando a far parte della regione di Skilletion seguendone le sorti.
Sicuramente risale all'epoca delle scorrerie saracene il nuovo sito sulle falde di una collina non visibile dal mare a testimonianza di una posizione di difesa contro le scorrerie arabe. E' la Soverato Vecchia di cui sussistono solo i ruderi, distrutta dal terremoto del 1 783.
Poi la popolazione si spostò sulla collina opposta, l'attuale Soverato Superiore; e successivamente in parte ritornò sulla costa dove ora sorge il centro principale. Nella chiesa arcipretale di Soverato Superiore è custodita una statua della Pietà recante una iscrizione scolpita sul lato sinistro dello scannello che dice (Hoc op. Antonii Gagini Panormitae DCCCCCXXI).
L'opera pare fosse stata commessa a Gagini (Antonello) da Giovanni Martino d'Aquino, consigliere del Regno di Napoli, per il convento degli eremiti agostiniani ubicato nella campagna tra Soverato e Petrizzi, in località che si chiama appunto "La Pietà".
Dopo il terremoto del 1783 fu trasportata a Soverato. Il gruppo è di marmo bianchissimo e poggia su uno scannello con bassorilievo; nella facciata anteriore al centro, seduto in cattedra un Santo Dottore aureolato; ai lati, seduti su scanni, sei personaggi, ai piedi del doctor un "saraceno" (Averroè) e dietro i discepoli S. Michele e S. Giovanni B.
Nella stessa chiesa una formella (80 x 55) con bassorilievo attribuito anch'esso al Gagini che raffigura il Cristo alla colonna e la sua resurrezione; ed il busto in granito di un santo vescovo.
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