Il Bastione di S. Eufemia (detto anche Torre dell'Aquila) è una poderosa fortificazione ad impianto quadrilatero eretta verso il 1520 al centro del golfo presidio militare del litorale con funzione di avvistamento e difensivo contro le flottiglie e le incursioni di pirati arabi. Esso rappresentava il punto forte del sistema formato dalle contigue Torri di Santa Caterina e di Capo Suvero raccordate con quelle di Amantea a nord e di Curinga mezza Praia a sud.
Sede del Baliaggio dell'Ordine di Malta, il Bastione fu provvisto di guarnigione militare e di "macchine belliche" del Bali Fra Signorino Gattinara (che v'innalzò il suo stemma araldico sulla sommità dei portale bugnato) intorno alla metà del secolo XVI.
Ancora nel secolo successivo essendo Bali Fra G.B. Amalfitani - in una minuziosa relazione di Giovan Tomaso Blanch, marchese dell'Oliveto e Vicario Generale in Calabria, inviata da Catanzaro l'11 gennaio 1639 al Viceré Duca di Medina - era descritto = Torre de Santa Eufemia de La Religione Malta fueta tieni tres piezas dos de bronze j uno de fierro no tiene Torretto pero la probede el Prior de dicta Terra de Santa Eufemia, (in B N N. Fondo S. Martino, cit. da G. Valente).
Il manufatto sorto in campo aperto poco discosto dal mare poteva contenere oltre al torriere 24 uomini e numerosi cavalli e poteva essere armato di due cannoni da 8 o da 12 e di munizioni per 30 getti.
Modesto fiorire ebbe con il Bali Fra Giacinto Pisani (1751).
Cessato il pericolo predatorio dei corsari saraceni la cintura torriera difensiva venne in gran parte dismessa o utilizzata per le postazioni del telegrafo mobile (come la torre di Capo Suvero). Irrimediabile pur anche il declino in periodo borbonico i beni fondiari appartenuti al Baliaggio di Malta di S. Eufemia (per un imponibile di 453 ducati ed una rendita di Stato di 492) con decreto del 1844 furono destinati a formare la dote del maiorasco in favore del Principe Luigi Carlo Borbone, conte dell'Aquila - Recentemente dall'attuale proprietario è sottoposto a prudenti e pertinenti restauri conservativi e alla eliminazione di piccole superfetazioni edilizie.
Disposto a più piani nel suo interno sono esposti oggetti ed attrezzi vari legati alla cultura rurale lametina.
Dal terrazzo dove erano poste garitte per le sentinelle, i cannoni ed i depositi delle munizioni si può scorgere tutto il litorale del Golfo.
Ne hanno scritto Borrello, lannazzo, Martire, Mazzella e Valente.
Il Bastione è sito a pochissimi minuti dai ruderi dell'Abbazia costruita dal normanno Roberto Grautmesnil in un luogo detto poi di S. Eufemia Vetere e dalle stazioni ferroviaria ed aerea di Lamezia.