GASPERINA 

CENNI STORICI

panorama.jpg (11094 byte)Non si hanno notizie certi sulla nascita del paese ma la si può datare intorno al VII - VIII secolo quando sorse come borgo sulle rovine di un castello nelle vicinanze di una chiesetta intitolata a San Nicola Arcivescovo di Mira, della quale si conservano testimonianze nel rione San Giuseppe.

Gasperina nasce ad opera di popolazioni rivierasche rifugiatesi in collina per sfuggire alle incursioni saracene che venivano dal mare. Per avere le prime notizie certe bisogna risalire all ' XI secolo, epoca in cui il Conte Ruggero, affascinato dalla forte personalità di San Brunone di Colonia, indusse questi a costruire l'eremo di Santo Stefano del Bosco, dotandolo di alcune donazioni, tra cui il casale di Gasperina.

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Questa donazione è storicamente provata nella Carta dell'assedio di Capua (1096).

In seguito a tale donazione San Brunone fondò a Gasperina la Parrocchia di San Nicola di Mira, nucleo originario del paese.              
Alla morte di San Brunone successe il Beato Lanuino al cui ingegno si deve la realizzazione del monastero di San Giacomo, detto anche "Grancia di Sant'Anna".

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Gasperina trasse giovamento dalla presenza di tale fondazione acquisendo in breve tempo giurisdizione su numerose comunità limitrofe.

La storia di Gasperina rimase per molti secoli legata a quella dell'ordine di San Brunone, poiché le disposizioni del Conte Ruggero furono rinnovate da Carlo d'Asburgo e Carlo II di Spagna. Fu per merito del conte Ruggero se Gasperina ora ha un nome. Infatti fu il conte a dare il primo nome alla collina che la chiamò GASPARA in ricordo della nipote che aveva proprio questo nome. Poi gli abitanti della collina lo modificarono chiamandola Gasperina in ricordo del conte Ruggero e della nipote.

Lo stemma di Gasperina è rappresentato da una giovinetta posta su tre vette che porta in mano una palma e una spada. Il gonfalone ha la stessa figura disegnata tra due stoffe: una gialla e l'altra blu.

Nel 1497 finisce sotto la giurisdizione di Squillace guidata da don Gofredo Borgia, della stessa casata di Papa Alessandro VI, sposo di Lancia figlia del re Alfonso II.

Tuttavia, nel 1605, alla morte di don Pietro Borgia, i casali di Gasperina e Montauro si staccano dal vecchio Principato di Squillace e rientrano nel possesso dei Certosini di S. Stefano del Bosco per rimanervi sino al 1783, allorquando, un terremoto ben più violento di quello del 1755, ridusse il Monastero di S. Giacomo in un cumulo di rovine, tuttora visibili, costringendo i Frafontana.jpg (8457 byte)ti che lo abitavano a trovare rifugio a Napoli.

Fu così che l'immensa proprietà del Monastero, nel 1807, venne incamerata dal Governo dell'epoca ed in seguito, nel 1819, ceduta a vari acquirenti.

Nel 1807 i francesi fecero di Gasperina un capoluogo di governo e rimase tale anche quando la Calabria venne organizzata in tre provincie.

 Verso il 1860 un personaggio molto importante si fermò per un giorno a Gasperina durante la spedizione dei Mille: Garibaldi. Il noto generale delle truppe italiane dormì per una notte in una casa, che ancora non è stata distrutta dal tempo, e il mattino dopo ripartì per Napoli. Come testimonianza ancor oggi nella casa in cui alloggiò c'è il letto su cui dormì e la tazza dove il mattino dopo bevve il caffè.